Umberto Bettini: «I cambiamenti vanno accettati»

Il Country Manager di Koch Media parla dei nuovi titoli del listino e invita ad affrontare l'evoluzione del mercato con nuove strategie come per esempio il prezzo dinamico del biglietto

Di seguito l’intervista a Umberto Bettini, Country Manager di Koch Media, pubblicata sullo Speciale Distribuzione in allegato a Box Office del 30 giugno-15 luglio (n. 12-13). Per leggere tutto lo Speciale Distribuzione, puoi scaricare i pdf o la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o ancora abbonarti direttamente alla versione cartacea della rivista. 

Quali sono i vostri titoli più forti in uscita al cinema nel prossimo semestre?
«Dopo X – A Sexy Horror Story dal famoso regista Ti West, in uscita il 14 luglio, il 21 luglio è uscito l’animazione Peter va sulla Luna, presentato al Giffoni Film Festival e tratto dalla popolare fiaba per bambini. Da settembre presenteremo l’atteso Malediction, il nuovo teen horror in cui Stranger Things incontra I Goonies, creato dalla mente geniale di Luc Besson. Seguirà il blockbuster coreano Emergency Declaration, un capolavoro di tensione tratto da fatti realmente accaduti, un thriller ad alta quota ricco di colpi di scena, con il protagonista di Parasite Song Kang-Ho e con l’attore de I Magnifici 7 Lee Byung-hun. Sarà poi il turno di Broker, in co-distribuzione assieme a Lucky Red, film in concorso a Cannes scritto, diretto e montato dal regista Palma d’Oro Hirokazu Kore-eda (Un affare di famiglia), uno splendido e commovente family drama “on the road” che ruota intorno alle “baby box”. In autunno porteremo in sala One Piece Red – Il film, che rappresenta oggi un vero e proprio fenomeno di massa grazie al successo incontenibile del manga e della serie Tv. È sicuramente il film anime mass market più atteso».

Quali sono le urgenze che il mercato è chiamato ad affrontare il prima possibile?
«Le urgenze del mercato sono strutturali e i risultati ci comunicano che non esiste la profondità necessaria per alimentarlo. Tolto il grande titolo del momento, tutti gli altri incassano poco o nulla. Se non vogliamo accettare i cambiamenti del mercato e le esigenze dei consumatori, non faremo mai un passo avanti. Il panorama digitale offre molto, forse troppo, contenuto percepito a basso costo dal consumatore. L’offerta in sala non è comoda (scarsa distribuzione, orari delle sale, bassa tenitura) e non offre un servizio adeguato (qualità delle sale, dell’audio e degli schermi). Questo, in concomitanza a un’offerta digitale senza precedenti, porta inevitabilmente a una diminuzione di biglietti staccati. Io sono per il prezzo del biglietto dinamico (un film alla terza settimana deve costare meno rispetto alla prima, un blockbuster deve costare di più rispetto ad un film minore) e credo che pensare a un sistema di blocco o difesa delle finestre sia anacronistico. Secondo me la window theatrical dovrebbe stare a 45 giorni e dovremmo dedicare il nostro tempo a rendere i cinema e l’offerta più attrattiva per il consumatore, anziché porre regole per difendere un sistema pigro che non fa nulla per rinnovarsi».

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