Univideo, nel 2021 il mercato audiovisivo HE italiano ha fatturato 176,8 milioni di euro

La fruizione di contenuti digitali (ossia le piattaforme) è arrivata a 107 milioni di euro, pari a 60,5% il totale del comparto. Ecco i risultati principale della ricerca GfK commissionata dall’associazione italiana che rappresenta gli editori audiovisivi

Un mercato da 176,8 milioni di euro. È questo il valore del mercato audiovisivo italiano dell’Home Entertainment nel 2021 fotografato da GfK Italia per conto di Univideo, l’associazione italiana che rappresenta gli editori audiovisivi.

Il rapporto Univideo ha fatto emergere questi trend che hanno caratterizzato il mercato audiovisivo nel 2021:

  • il prodotto fisico ha fatto registrare nel 2021 un fatturato pari a 69,8 milioni di euro, quasi il 40% del totale delle vendite considerando anche le edicole
  • il digitale che nel 2020, complice il lockdown, aveva superato per la prima volta in termini di fatturato l’home entertainment fisico (DVD e Blu-ray), nel 2021 tiene il passo, mantenendo il proprio valore stabile rispetto all’anno precedente, con un fatturato pari a 107 milioni di euro, e arriva a pesare il 60,5% il totale del comparto.

Il prodotto audiovisivo fisico seppur in progressivo calo negli anni, mostra nel 2021 rispetto ai consumi un interessante processo di evoluzione. Infatti, il supporto 4k Ultra HD nell’ultimo anno ha registrato in termini di vendite una decisa crescita: +26,9% in valore e +19,8% in volume, con circa 190 mila copie acquistate dai consumatori.

Questo fenomeno, analizzato in modo dettagliato, evidenzia tratti molto significativi rispetto ai trend di consumo: stiamo parlando di una ricerca di prodotti premium, con un prezzo medio di vendita superiore ai 25 euro, richiesto da un target prevalentemente giovane-adulto, evoluto, dalla forte centralità sociale e relazionale, esigente e dalle ottime disponibilità di spesa.

Gli ultimi mesi del 2021, complice l’allentamento delle restrizioni legate al Covid-19 e la parziale ma significativa ripresa delle uscite cinematografiche, sono stati caratterizzati da un maggior valore nelle vendite (circa un quarto) grazie alle novità che insieme ad un catalogo sempre molto ricercato e di qualità, compongono la dieta mediale del consumatore di prodotti audiovisivi fisici. Uomini e donne, giovani e adulti che ricercano nell’home entertainment svago e divertimento puntando ad un consumo ampio e diversificato in termini di generi

Il digitale rappresenta il 60,5% del fatturato dell’audiovisivo nel 2021 e, rispetto all’anno precedente valutato come eccezione visto il periodo pandemico, si registra una certa stabilità nella propensione al consumo di serie tv e film, favorita anche dalla crescita nell’utilizzo di smart tv.

È importante sottolineare, e questo il Rapporto Univideo 2021 lo evidenzia in modo chiaro, come più di 3 acquirenti su 4 di supporti fisici (DVD e Blu-ray) siano anche fruitori digitali nello stesso arco di tempo. Un fenomeno questo che caratterizza un cambiamento rispetto al passato nei consumi, rafforzato anche dal fatto che è in atto un livellamento generazionale della popolazione.

Le nuove generazioni, al pari dei loro genitori, sono infatti i protagonisti di un nuovo modo di fruire di contenuti di intrattenimento, dai titoli ricercati al mainstream, con una forte propensione alla qualità e quindi disposti a spendere di più, con l’obiettivo di costruire una dieta mediale volta principalmente allo svago, al divertimento e all’intrattenimento da condividere con tutta la famiglia.

Pierluigi Bernasconi, Presidente di Univideo, ha così commentato: «Il Rapporto Univideo 2022, realizzato in collaborazione con GfK Italia contiene dati interessanti e significativi su entrambi i fronti dell’offerta e dei consumi di contenuti d’intrattenimento e culturali, mostrando quanto le aziende del nostro comparto, ovvero la rappresentatività del settore dell’intrattenimento domestico in Italia, nonostante il periodo complicato che stiamo attraversando, si siano dimostrate attente alle evoluzioni industriali e di consumo del nostro settore, intercettando i cambiamenti in atto da parte dei consumatori. Appare evidente come la dieta mediale dei fruitori di prodotti di intrattenimento audiovisivo stia cambiando. Si sta andando sempre più verso una multicanalità diffusa, dove a contare è il valore del contenuto che ritorna al centro delle dinamiche sociali e culturali del nostro Paese. Siamo in un momento di trasformazione e, come industria, non possiamo che favorire questa congiuntura dal carattere valoriale, dando sempre più spazio ad un’offerta di contenuti, sia su supporto fisico, sia in forma digitale, competitiva e proiettata ad una migliore qualità della vita delle famiglie e più in generale dei consumatori italiani».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it