I millennials italiani sono poco “smartphone addicted”
Recentemente in Olanda sono stati posti sui marciapiedi dei led semafori per chi usa lo smartphone camminando, un fatto significativo che dimostra a che livelli sta arrivando la dipendenza da smart device. Nell’immaginario collettivo chi fa più uso dei smartphone sono i millennials, le nuove generazioni, ma non sembra essere sempre così. Una ricerca effettuata da Uniplaces, sito web specializzato al settore degli affitti per studenti universitari, ha evidenziato che i ragazzi italiani non sono così “smart addicted” come alcuni loro coetanei europei, che fanno maggior uso dello smartphone. Il 53% dei giovani italiani dichiara di poter tranquillamente fare a meno di utilizzarlo per un intero giorno, mentre il 24% è convinto di poter resistere anche per più giorni. Solo il 23% pensa di non poter restare nemmeno un giorno senza telefono. Al contrario il 55% ragazzi britannici dichiara di non poter fare a meno del telefono per un giorno intero. Facendo una media a livello europeo, gli smartphone-dipendenti (intesi come coloro che hanno dichiarato di non poter resistere per un giorno senza il proprio dispositivo) sono il 33% del totale. Gli italiani utilizzano lo smartphone essenzialmente per comunicare, i principali usi riguardano infatti il mantenere i rapporti con gli amici (indicato come uno dei maggiori utilizzi dal 70% degli intervistati italiani) e il controllare i social media (65%). In Italia riscuotono invece scarso successo i giochi (solo il 9% degli intervistati li considera una delle principali attività per cui utilizza lo smartphone) e soprattutto lo shopping online (7%). I ragazzi italiani infatti non sembrano apprezzare molto la possibilità di acquistare direttamente dal proprio dispositivo mobile: il 32% di loro afferma di non effettuare acquisti da telefono; il 25% utilizza il telefono per informarsi sui potenziali acquisti, ma preferisce poi comprare da desktop; un ulteriore 17% sceglie invece di acquistare offline dopo una prima fase di ricerca di informazioni via smartphone. Infine sembra che “Sono lontani i tempi in cui, per passare il tempo in bagno, non c’era di meglio da fare che leggere l’etichetta dello shampoo. Ora al suo posto ci sono Whatsapp e Facebook” ironizza Uniplaces nella nota stampa, infatti alla domanda su dove avessero utilizzato il proprio dispositivo nelle ultime 24 ore, gli italiani hanno risposto principalmente “mentre sono in bagno” (55%) e “mentre cammino” (53%).
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