Mediamarket fa marcia indietro sulla solidarietà
Tramite una nota pubblicata sul sito Filcams-Cgil, è stato reso noto l’esito dell’incontro avvenuto il 19 maggio scorso tra Filcams, Fisascat, Uiltucs e Mediamarket alla presenza delle rappresentanze sindacali di unità produttiva e delle strutture territoriali. All’ordine del giorno, la dichiarazione della catena di riconsiderare il contratto di solidarietà quale strumento utile alla gestione degli esuberi. Ebbene, “nell’ambito del confronto tale disponibilità è stata confermata. Le parti hanno così deciso di proseguire il confronto volto a definire tutti gli strumenti utili per incentivare la volontarietà all’esodo, alla riduzione di orario e al trasferimento. Essendo questi strumenti volontari, gli esuberi residui saranno comunque coperti da una proroga della solidarietà”. Questo è quanto si legge nel comunicato sindacale. “Nell’ambito del confronto l’impresa ha esposto l’andamento della riorganizzazione dell’azienda e del mercato da cui emerge ancora una criticità nelle vendite che si palesa soprattutto in termini di volumi, in termini di fatturato il dato è meno critico. Il processo di omnicanalità sta avanzando e le visite al sito sono aumentate, anche se la risposta in termini di vendite non è ancora rilevante, le organizzazioni sindacali hanno di nuovo manifestato la necessità di unificare i fatturati dell’online e della rete fisica al fine di non penalizzare la produttività dei negozi”. Per quanto riguarda i trasferimenti inerenti la chiusura di Marcon in Veneto, “le parti hanno condiviso che potranno godere degli stessi strumenti che saranno contrattati per il resto della rete. Essendo impossibile, in virtù delle vigenti norme di legge, concordare un nuovo contratto di solidarietà per la chiusura di questa unità produttiva, i lavoratori e le lavoratrici di Marcon, che non accoglieranno gli strumenti che verranno contrattati complessivamente, manterranno inalterate le proprie condizioni contrattuali, ivi compreso l’orario di lavoro”.
“Pur rimanendo inesplorate parti rilevanti della possibile intesa, in virtù della ripresa costruttiva del confronto e del sostanziale accoglimento delle richieste di parte sindacale viene revocato lo stato di agitazione e lo sciopero. Le parti si sono aggiornate al 31 Maggio 2016”, conclude il testo.
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