La nuova tv: più on demand e addressable adv

La televisione è un canale “unico”, affidabile, che offre un luogo dove connettersi con il consumatore attraverso lo storytelling e nuove opportunità tramite il video on demand. È quanto emerge da The Thinking Inside the Box, studio condotto da Finecast, provider di addressable tv, in collaborazione con la società di ricerca Drg per capire quale sia la percezione, sia da parte degli spettatori che dell’industria, sui cambiamenti nella televisione e le possibilità offerte agli investitori pubblicitari. Tre quarti degli spettatori ritengono che il broadcast video-on-demand (Bvod) offra contenuti di qualità e l’85% di essi ha un televisore in casa. Cambia, però, la definizione stessa di televisione: il 60% ritiene che la sua percezione del mezzo tv sia cambiata negli ultimi cinque anni, tanto che il 74% include nella definizione il broadcast video-on-demand e il 65% vi fa rientrare i contenuti svod. In particolare, la tv Bvod viene vista come una fonte di maggiore qualità per il 74% degli utenti rispetto all’online video (solo il 53%). Lato pubblicità, gli spettatori sono sempre più “colpiti” dalla pubblicità personalizzata online, ma il report evidenzia che i consumatori preferiscono l’engagement della pubblicità televisiva: un terzo di essi preferirebbe vedere la pubblicità in tv se questa fosse rilevante per loro, preferendo quattro volte tanto l’addressable tv. Secondo i ricercatori, questo mostra il potenziale dell’addressable tv per i brand e inserzionisti. A supporto di questo, anche uno studio neuro-scientifico, che ha evidenziato che le persone ricordano le pubblicità in modo più accurato se viste in televisione su un grande schermo rispetto a schermi più piccoli come quelli di tablet o smartphone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it