Pubblicità, Nielsen: aprile 2022 a -0,2%
La televisione chiude il mese a -5,3% e a -3,3% nel quadrimestre
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia di aprile 2022 registra una flessione del 0,2% sullo stesso mese del 2022, mentre il quadrimestre chiude con una crescita del 2,3%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento nel quadrimestre 2022 si attesta a -0,1%, per un totale di 1,731 miliardi di euro.
La televisione vede una flessione del 5,3% ad aprile e del 3,3% nel quadrimestre, a 1,176 miliardi di euro. Tra gennaio e aprile risultano in flessione quotidiani (-1,2%), periodici (-1,7%), mentre crescono radio (+4,2%), digital (+1,5%), out of home (+118,5%), go tv (+41,1%) e direct mail (+0,7%). Il cinema raccoglie 1,6 milioni di euro (non è possibile fare un confronto con l’anno 2021).
«Si apre il secondo trimestre delle misurazioni con uno “stallo” che potrebbe essere un segnale incoraggiante visti gli eventi in corso. Va anche detto che il trend di lungo periodo che si era intrapreso nei primi due mesi si è interrotto, se andiamo infatti a vedere il confronto con l’ultimo anno di “normalità” che risale ahinoi al 2019 siamo a -3,8% sul cumulato dei primi quattro mesi», dichiara Alberto Dal Sasso, Adintel Mediterranean Cluster Leader di Nielsen.
Ad aprile crescono 13 settori merceologici: ampi i contributi di Abbigliamento (+50%), Bevande/Alcoolici (35.7%), Turismo/Viaggi (+343.6%) e Cura persona (+40.6%). In calo gli investimenti di Automobili (-49.6%), Alimentari (-22.8) e Finanza (-33.6%). Tra i comparti con una maggiore quota di mercato, nel primo quadrimestre registrano un andamento positivo Distribuzione (+4,3%), Abitazione (+7,7%), Media/Editoria (+24,9%).
«Ci aspettavamo un bimestre – dopo il famigerato 24 febbraio – più complicato per la nostra industria, che al momento sembra reggere il contraccolpo come dicono i numeri. Tutto si giocherà nella seconda parte dell’anno ed è evidente che gli sviluppi politici del conflitto avranno una influenza diretta in positivo o in negativo, e non dobbiamo dimenticare che, a fine anno, avremo i mondiali di calcio e anche senza gli azzurri, rappresentano un bacino interessante per tutta l’industry e per le aziende che comunicano. La nostra previsione per fine anno al momento vede ancora un atterraggio in segno positivo, visto anche l’andamento dei primi due mesi di conflitto», conclude Dal Sasso.
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