Streaming sempre più vicino allo sport
In Italia, Uk, Germania, Francia e Spagna gli streamer valgono un quinto della spesa in diritti sportivi

Lo streaming è sempre più vicino allo sport. Lo conferma l’ultima ricerca di Ampere Analysis. Nel 2022, infatti, gli streamer valgono un quinto della spesa in diritti sportivi nei cinque più grandi mercati europei: Italia, Uk, Germania, Francia e Spagna. Ampere Analysis ha analizzato circa 1300 accordi su diritti sportivi, evidenziando una crescita della presenza degli streamer. Se nel 2021 la spesa in diritti sportivi degli Ott contava per il 12% della spesa complessiva, nel 2022 è salita al 20%. Tra i maggiori investitori figurano Dazn e Amazon, che insieme spenderanno circa 2,3 miliardi di euro entro la fine dell’anno per accaparrarsi i match delle discipline più importanti. A partire dal calcio: quest’anno tutte le leghe nazionali hanno almeno un accordo con un distributore ott (svod).
ITALIA IN TESTA
Con il 53% della spesa complessiva in diritti sportivi in mano a servizi Ott su abbonamenti, l’Italia guida la classifica Ampere. Seguono la Germania (32%), la Spagna (16%) e la Francia (14%). La Gran Bretagna conta solo per il 2%, sia per la «natura concorrenziale del mercato dei diritti sportivi», sia per il peso della pay tv di Sky. Va detto, però, che quasi tutte le pay tv britanniche offrono anche un servizio Ott per le partite in streaming live.
DAZN TRA I BIG SPENDER
Secondo Ampere Analysis nel 2021 Dazn è diventato il terzo maggiore investitore in diritti sportivi sui cinque mercati in esame, superando BT. Quest’anno dovrebbe spendere 2,1 miliardi di euro in diritti sportivi, soprattutto in Italia, Germania e Spagna. Amazon è al 10° posto tra i maggiori investitori, ma è Sky il top spender con un investimento di 4 miliardi (un terzo della spesa in diritti sportivi).
PROBLEMI DA RISOLVERE
Nonostante la crescita della banda larga e quindi la penetrazione dello streaming nelle case, gli Ott devono ancora risolvere alcune problematiche prima di poter crescere ulteriormente nel settore sportivo: «I servizi streaming devono risolvere alcune sfide in termini di business model prima di poter seriamente competere con i ricavi incumbent della pay tv. Sostenere l’attuale livello di investimenti in diritti sportivi senza il beneficio dell’economia del bundling sarà una delle questioni chiave per gli Ott che entrano nel mercato dei diritti sportivi», spiega Ben McMurray, Analyst di Ampere Analysis.

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