UNA BATTAGLIA DA CONDIVIDERE
Gli ultimi dati Istat parlano chiaro: dall’avvento della crisi in poi il calo di natalità ha assunto caratteristiche strutturali. Dal 2008 al 2018, infatti, la popolazione femminile in età fertile è diminuita di circa 900 mila unità e, di conseguenza, anche le nascite, calate in un decennio di quasi 120 mila unità: la contrazione riguarda soprattutto i primi figli, diminuiti nel periodo del 25%. Naturalmente ciò ha impattato in modo significativo sul mercato della Prima Infanzia. Industria, retailer e associazioni di categoria non sono stati certo a guardare. Lo scorso dicembre, infatti, una delegazione di Assogiocattoli ha incontrato Lorenzo Fontana, Ministro per la Famiglia e le Disabilità. Come dichiarato da Paolo Taverna, direttore generale di Assogiocattoli «se il settore della Puericultura è uno dei primi a risentire degli effetti del calo demografico, ben presto gli stessi si estenderanno ad aspetti economici e sociali in tutti i settori. Per arginare il fenomeno non si può prescindere da azioni coordinate e di lungo respiro che coinvolgano più soggetti possibile, come già avvenuto con efficacia in altri Paesi europei. Non ultime le agevolazioni fiscali o economiche alle famiglie affinché la situazione attuale non costituisca un deterrente per la decisione della nascita di un figlio o di un figlio in più». Sul fronte distributivo diverse sono le strategie che i retailer hanno messo in atto per fronteggiare la difficile congiuntura socio-economica. Come emerge anche dall’inchiesta di copertina, tra le aree di intervento più importanti c’è stata quella relativa alla gestione e allo stoccaggio delle merci. Il magazzino negli ultimi anni è stato al centro da processi di spending rewiev, innovazione e digitalizzazione e adeguamento, in collaborazione con i fornitori, delle politiche commerciali.
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