L’associazione di categoria dei distributori idrotermosanitari (Angaisa) è preoccupata per le conseguenze dell’articolo 10 del Decreto Crescita (convertito in legge nei giorni scorsi, ma in attesa dell’emanazione del provvedimento attuativo da parte dell’Agenzia delle Entrate), grazie al quale chi effettua interventi legati all’efficientamento energetico o antisismici può ottenere un immediato “sconto in fattura”, cedendo al prestatore di servizi il credito d’imposta legato all’ecobonus o al “sisma bonus” a cui avrebbe diritto. Credito che, a sua volta, l’impresa può cedere al proprio fornitore di beni e di servizi, ma non a istituti di credito o intermediari finanziari. «È un provvedimento che non tiene conto delle dinamiche del mercato in cui operano le nostre imprese e delle loro dimensioni», dichiara Enrico Celin, presidente di Angaisa. «Il meccanismo previsto dal Decreto Crescita rischia di produrre gravi effetti distorsivi che penalizzano soprattutto installatori e distributori». Come ha osservato anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la cessione del credito di imposta potrà essere gestita solamente da pochi operatori, in grado di sopportare gli oneri che inevitabilmente andranno a gravare su tutti gli attori del comparto, a partire dalle migliaia di piccole e medie imprese che non potranno fare da “ammortizzatore finanziario». Il rischio è anche che, in attesa del provvedimento attuativo, diventi confusa e potenzialmente conflittuale la gestione dei rapporti commerciali con la clientela privata.
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