Philips vuole tagliare la produzione delle macchine da caffè domestiche Saeco
È di ieri l’annuncio di Philips, fatto durante un incontro nella sede di Unindustria (Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo), in cui il colosso olandese ha confermato la volontà di “tagliare metà dei dipendenti della divisione che si occupa delle macchine da caffè domestiche a marchio Saeco per salvare la fabbrica di Gaggio Montano”. Secondo quando si apprende dai quotidiani e dai giornali locali, gli esuberi dichiarati sono 243 su 558 lavoratori attualmente impegnati nel bolognese (in totale, sommando anche gli operai che si occupano di macchine per uffici, si arriva a più di 900 dipendenti) per gestire i quali ora si aprirà la trattativa coi sindacati.
“A spingere la multinazionale olandese verso questa decisione”, si legge su Repubblica-Bologna, “sarebbe stato il calo dei volumi nelle vendite delle macchine da caffè super-automatiche mentre, sottolineano i sindacati, la fabbrica in Romania che produce macchine più semplici e meno costose viaggia a ritmi serrati”.
“È inaccettabile, significa uccidere dal punto di vista sociale l’Appennino”, spiegano invece Marino Mazzini (Fim Cisl) e Stefano Zoli (Fiom Cgil). “Chiederemo l’intervento di tutte le istituzioni, dalla Regione fino al Ministero. Nei prossimi giorni mobiliteremo i lavoratori”. Oltre ai 558 dipendenti sui quali pende la richiesta di dimezzamento, a Gaggio Montano sono impiegati altri 350 operai che producono le macchine per gli uffici.
Sul fronte politico, Sel annuncia un’interrogazione in parlamento sulla vicenda. “È quanto mai necessario comprendere le cause del perché la Saeco presenti tali difficoltà operando in un settore in forte espansione sul mercato e lavorare per creare le condizioni di una ripresa”, scrive in una nota il deputato vendoliano Giovanni Paglia. “Nei giorni scorsi già molti dipendenti hanno manifestato davanti ai cancelli per chiedere conto circa la situazione dell’azienda. Nonostante infatti l’acquisizione della Saeco da parte del gruppo multinazionale Philips, che nel 2009 era nata sotto i migliori auspici, l’azienda oggi versa in difficoltà”.
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