Un linguaggio comune per gestire l’energia domestica

Durante l’European Utility Week, che si è tenuta a Barcellona la scorsa settimana, le associazioni Energy@home ed EEBus hanno presentato un linguaggio comune a livello europeo per “gestire la domanda di energia nella casa intelligente”.
Tale linguaggio può essere applicato a diversi protocolli, tra cui Spine, all’interno del quale è integrato, e consente di sovrintendere e far comunicare più prodotti connessi, anche di marche diverse, tramite un energy manager domestico. Esso è stato applicato, ad esempio, a un elettrodomestico, a un caricatore di auto elettrica, a un inverter per pannelli fotovoltaici e a un contatore intelligente per simulare lo scenario di una futura casa connessa. In questo modo l’energy manager, una volta che i vari apparecchi saranno connessi scambiandosi informazioni, potrà ottimizzare l’uso dell’energia domestica tenendo conto “della disponibilità di fonti energetiche rinnovabili o delle migliori tariffe di mercato”.
“Si parla molto di Internet delle cose, se ne avverte il fascino, ma non si deve dimenticare che questa rivoluzione annunciata potrà essere veramente tale se sarà alla portata degli utenti, quindi se i dispositivi tecnologici, anche di marche diverse, parleranno fra loro” ha spiegato Marco Signa, direttore di Energy@home. “Da qui la necessità di un linguaggio comune europeo, base imprescindibile per sviluppare le grandi potenzialità di un mercato come quello dei prodotti e dei servizi connessi. È questo il motivo per cui Energy@home è impegnata da anni a fianco delle aziende, degli enti e delle istituzioni nella creazione di un’infrastruttura di servizio aperta, condizione per creare un’esperienza per l’utente semplice e omogenea fra i servizi della casa”.
L’associazione Energy@home, nata nel 2012, raduna oggi 23 aziende, tra cui Indesit Company, Telecom Italia, Edison, Vodafone e Whirlpool.
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