Legge cinema, l’attesa per i decreti attuativi
Si è tenuto oggi pomeriggio a Sorrento, nell’ambito delle Giornate Professionali, un incontro che ha messo a tema la nuova legge cinema e la discussione sui decreti attuativi.
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Cuciniello e Occhipinti, superare le criticità del settore
Luigi Cuciniello, presidente Anec, nell’intervento introduttivo, ha sottolineato che “questa nuova legge di sistema deve offrire l’opportunità di sistemare criticità storiche del nostro settore. Abbiamo avviato un dialogo con i distributori, con i produttori e con tutta la filiera per intervenire su questioni ataviche. Come la stagionalità. Fino ad ora le associazioni non sono riuscite ad autoregolarsi per il superamento del problema. La parola passa ora alla nuova normativa che deve premiare le buone pratiche e disincentivare quelle negative. I decreti attuativi dovranno occuparsi di questo tema così come dei progetti di formazione del pubblico, di risorse per l’aggiornamento tecnologico e del sostengo alle attività di programmazione specifiche (cinema d’essai, per ragazzi, documentari)”. Per Andrea Occhipinti, presidente dei distributori Anica “lo spirito della legge era avere una visione globale sul settore. Far crescere la produzione, il mercato sala, l’internazionalità del nostro cinema. C’è una visione d’insieme della legge che riguarda il nostro settore. Sono anni che parliamo di cattive pratiche del mercato e non siamo riuscite a superarle. Per questo è importante incentivare il superamento della stagionalità del cinema italiano e che ci sia un incentivo per chi fa uscire o proietta film in estate”.
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Borrelli, rilanciare il settore con nuovi modelli di business
Nicola Borrelli, direttore generale cinema del Mibact, nel suo intervento ha insistito sul fatto che la legge cinema deve spingere alla realizzazione di nuovi modelli di business: “La legge deve rilanciare il settore; non va vista solo come disponibilità di risorse in più da suddividere. I nuovi incentivi e altre misure servono ad accompagnare nuovi modelli di business e far superare rendite di posizione e abusi di posizione. I decreti devono far sviluppare e crescere le imprese del settore, incentivare la nascita di nuovi autori, l’innovazione tecnologica; devono promuovere il merito, il mercato, la concorrenza. L’obiettivo finale è quello di aumentare i biglietti venduti, la varietà dei film e delle opere,i fatturati delle imprese, i posti di lavoro. Per questo ci vuole una filiera più forte e più fluida”. Borrelli si è soffermato sulle criticità del settore: “Stagionalità, difficoltà di accesso la prodotto, intasamento di schermi con un solo film, uscite tecniche in sala di titoli esteri per rivenderli al broadcaster. Sono questi i problemi principali del settore, cui aggiungerei anche un sistema di finestre standard per tutte le tipologie di film, l’obbligo di trailering a pagamento in cambio di programmazione e una forte concentrazione degli agenti che spesso sono programmatori e gestori di sale”. Borrelli, rivolgendosi a esercenti e distributori, auspica che “sia possibile vedere film tutto l’anno. Che sia concessa la multiprogrammazione e facilitato l’accesso al prodotto e che ci siano window flessibili a seconda delle tipologie di film. Auspichiamo anche politiche di prezzo differenziate e percentuali di noleggio più flessibili e calibrate; iniziative varie e articolate per il pubblico. Ai distributori chiediamo anche la partecipazione all’investimento in sala dei film”. In sede di dibattito sono intervenuti anche il presidente Anem Carlo Bernaschi, il presidente Fice Mimmo Dinoia e il segretario generale Acec Francesco Giraldo. Nel suo intervento, Dinoia ha sottolineato: “Abbiamo un’occasione storica per modificare le dinamiche del mercato. Gli incentivi previsti dalla legge devono essere concessi a chi mette in condizione le opere di stare sul mercato. L’articolo 18 della legge, è quello relativo agli incentivi alla programmazione. A mio avviso questi incentivii devono andare verso i film che hanno merito artistico e che non possono competere con i blockbuster. Inoltre, bisogna supportare quelle strutture che difendono e diffondono quel tipo di cinematografia. E’ molto importante che ci sia un esercizio che dia spazio alla programmazione europea, ma deve essere incentivato”. Il convegno è stato chiuso dal sottosegretario Mibact, Antimo Cesaro: “Lo sforzo normativo sostenuto per questa legge, a chi è indirizzato? Il testo è rivolto a tre utenti finali: l’imprenditore del cinema e dell’audiovisivo; lo spettatore; il potenziale lavoratore del settore. Abbiamo sentito la necessità di investire in un asset strategico del Paese. Una volta in cui si riescono a conferire risorse adeguate, l’aspettativa del decisore pubblico è alta. Per questo, ci aspettiamo lo sviluppo dell’economia della cultura e il rilancio del settore anche come posti di lavoro. Abbiamo bisogno di pratiche nuove per l’audiovisivo”
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