Dtt: Soru, “No allo switch off in Sardegna”

Il presidente della Regione Sardegna Renato Soru (nella foto) è contrario allo switch off anticipato nell’isola. Lo ha dichiarato nei giorni scorsi lo stesso Renato Soru: “Farò una battaglia perché non si può negare ai sardi il diritto di continuare a vedere la televisione nel modo in cui la vedono, a cominciare dai programmi del servizio pubblico”. Soru ha anche aggiunto che “La Regione non metterà un euro in un’operazione che si sta rivelando del tutto diversa da quella che avevamo negoziato nell’aprile scorso con il Ministero delle Telecomunicazioni e i broadcaster Rai, Mediaset e La 7, firmando un protocollo che è stato totalmente disatteso”. Secondo Soru la richiesta che allora fu avanzata dalla Regione, impegnandosi a investire proprie risorse, era quella di cogliere l’occasione della sperimentazione della tecnologia digitale terrestre per portare nelle case dei cittadini non semplicemente la televisione commerciale a pagamento, con un’offerta limitata di programmi, ma la televisione intesa come terminale di una rete più ampia, collegata all’Adsl per l’accesso veloce a Internet, a un personal computer e a un’antenna. “Ma di questa idea della Tv digitale terrestre” ha chiarito Soru “non è rimasto niente. I decoder che si stanno vendendo con il contributo pubblico saranno superati fra sei mesi. Non c’è traccia del decoder del genere di quello che abbiamo proposto noi, e tantomeno dell’idea di fare in Sardegna la tecnologia dei decoder. Non vedo nient’altro che la pay-tv, sostenuta dal contributo pubblico, una grande operazione delle Tv commerciali private, senza investimenti, che estende enormemente il mercato dell’utenza puramente televisiva. La Regione Sardegna non è interessata a finanziare stupidi decoder da 10 euro e nemmeno a fare spendere ai sardi per vedere qualche programma televisivo in più a pagamento”.
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