“C’è ancora spazio per crescere”
Si è svolto a Milano il Christmas Meeting 2014 del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) dal titolo:“Commerciamo Futuro. Nuovi scenari per il Retail Real Estate in un mercato che cambia”. Durante l’evento il nuovo presidente di CNCC, Massimo Moretti, ha presentato i dati dell’industria dei mall italiani. In Italia ci sono 962 centri commerciali, che corrispondono a una GLA totale (Gross Leasable Area, superficie lorda affittabile; ndr) di 15.700.000 mq, cioè 263 mq di GLA per 1.000 abitanti. Il valore immobiliare dei centri commerciali è di circa 40 miliardi di euro e i mall italiani ospitano circa 34.000 negozi (escludendo le ancore alimentari) per una media di circa 35 punti vendita per ogni centro commerciale. I dipendenti impiegati nei mall sono 324.000, incluse le ancore alimentari ed escluso, però, l’indotto. Nell’anno mobile novembre 2013 – ottobre 2014, 1,8 milioni di persone hanno visitato i centri commerciali italiani con un calo dello 0,4% rispetto allo stesso periodo precedente. Ciò significa 32 visite medie annue e 2,5 visite medie mensili per persona. Nello stesso periodo, il fatturato dei centri commerciali è stato di circa 51 miliardi di euro (compreso l’alimentare), pari al 3,2% del Pil nazionale. Nell’anno mobile ottobre 2013-settembre 2014 le vendite totali della galleria commerciale, con l’esclusione degli ipermercati, sono diminuite dello 0,4% rispetto allo stesso periodo precedente. Tra i settori merceologici sono cresciuti Cultura Tempo libero e regali (+1,6%); Attività di servizi (+0,7%) e Abbigliamento personale (+1%). Mentre sono scesi Elettronica di consumo (-2,9%); Cura persona e salute (-2,9%) e Beni per la casa (-1,2%). Il trend migliora nel periodo luglio settembre 2014 quando il totale delle vendite in galleria (sempre escludendo gli ipermercati) cresce dell’1,1%. Rimangono negative le vendite di Elettronica di Consumo (-1,2%) e quelle di Cura della persona e salute (-2,4%), mentre salgono Cultura, tempo libero e regali (3,8%); Beni per la casa (1,8%); Attività di servizio (2,3%) e Abbigliamento personale (2,1%). «Ovviamente la crisi non è finita», ha commentato Moretti, «ma i centri commerciali sono stati forse capaci di anticipare una ripresa dei consumi, ancora debole ma abbastanza diffusa non solo tra le diverse merceologie, ma anche tra le varie tipologie di punti vendita. Mi sento di dire che i centri commerciali sono una realtà importante per il nostro Paese. Naturalmente c’è ancora spazio per crescere, tanto che entro il 2016 apriranno almeno nove centri commerciali».
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