Francia, l’home video chiede (ancora) finestre ridotte

In Francia il mercato dell’home video video – ossia il business “fisico” più il digitale – ha raggiunto 1,317 miliardi di euro nel 2012, in flessione del 5% rispetto all’anno precedente. Buone notizie, invece, sul versante del Blu ray che ha raggiunto il giro d’affari di 224 milioni di euro (+9,3%) e del Video On Demand, stimato a 200 milioni di euro (+23%). Questa in sintesi è la fotografia del mercato home video francese secondo i dati di Sevn (Syndicat de l’Edition Vidéo Numérique). La stessa associazione, che raggruppa gli editori audiovisivi, rimette a tema uno dei punti cruciali per il rilancio del settore: la revisione delle finestre temporali (che in Francia sono regolate da una legge) dei vari sfruttamenti successivi alla sala cinema. «Finestre meno rigide», si legge in un comunicato dell’associazione «che tengano conto degli interessi delle varie parti per rispondere alle aspettative del pubblico e punti vendita. Si possono avviare rapidamente in questo senso dei test trasparenti secondo nuovi accordi contrattuali. Il mercato home video deve avere i mezzi per lottare contro la pirateria. Il documento di Sevn rilancia quindi le proposte già avanzate lo scorso ottobre : la loro attuazione anche in prospettiva del prossimo lancio di UltraViolet sono «l’unico modo per promuovere una nuova crescita il mercato video in Francia».
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