Il talk show è un genere eterno

Sono morti i reality, non i talk show, genere eterno e che restituisce con immediatezza le tensioni sociali. A dichiararlo è Michele Santoro in un’intervista al “Corriere della sera”, dove esclude un suo rientro in Rai («Gubitosi sta lavorando sui tagli e sui conti, ma è ancora abbarbicato ai prodotti di prima») e definisce Urbano Cairo «persona dotata di grande senso pratico e grandi capacità di navigazione»; se l’editore di La7 si assumerà i suoi rischi, non solo economici, il canale potrà conquistare il terzo posto, dopo RaiUno e Canale 5. Quanto alle “docufiction”, realizzate alla fine della scorsa stagione televisiva sulla mafia e sul Vaticano, sono andate molto bene e torneranno anche nei prossimi mesi. Ma il giornalista-conduttore lavorerà soprattutto sul ritmo narrativo del programma, eliminando le troppe contrapposizioni retoriche. Infine una previsione: «Finita l’era Berlusconi, arriveranno le major, gli investitori stranieri. E anche la Rai dovrà rinunciare a una rete e a una parte della pubblicità, liberando risorse».
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