La Rai secondo Campo Dall’Orto
«Stiamo costruendo una macchina nuova»: intervistato dal “Corriere della sera”, il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto spiega la sua idea di Rai, destinata a trasformarsi in una media company. Da qui nascono la direzione creativa (la ricerca del direttore si svolge sia all’interno che all’esterno) e digitale (affidata a Gian Paolo Tagliavia). Rai deve dare una fortissima accelerazione al cambiamento; il servizio pubblico – ha spiegato – è fermo al modello tv, ma deve partire dal prodotto, pensandolo fin dalla sua origine per tutte le destinazioni possibili, cercando di rendere evento tutto ciò che lo può essere e lavorando sulla comunicazione. Un esempio sarà la promozione delle Olimpiadi (in calendario ad agosto), che partirà a Natale e coinvolgerà anche le Paralimpiadi. Campo Dall’Orto ha dichiarato di essere totalmente autonomo rispetto a Renzi. L’idea del manager di servizio pubblico è aiutare a costruire il futuro, lo sviluppo sociale, l’alfabetizzazione digitale degli italiani, in linea con quanto richiesto dall’Agenda digitale europea, che prevede la riduzione del digital divide al 15% della popolazione entro il 2020. Da cambiare anche l’informazione (sarà il tema del prossimo cda, ma non avrebbe trovato conferma l’ipotesi di 250 esuberi), lavorando per esempio di più sugli approfondimenti. Smentita poi la fusione tra Rai Cinema e Rai Fiction, due modelli di business molto diversi. Sulla fiction, l’indicazione è privilegiare contemporaneità e se possibile ambizione internazionale. Confermato lo stop alla pubblicità dal primo maggio su Rai Yoyo e Rai5; inoltre, tornerà l’indice di gradimento. Per quanto riguarda la situazione dipendenti, ci saranno efficienze: alcune strutture sono superate e o faranno altre o saranno chiuse. Secondo quanto riporta “la Repubblica”, inoltre, il manager intende chiedere il via libera per entrare nel settore pay tv (Rai Pay): i contenuti interessati potrebbero essere lo sport, in particolare calcio e tennis.
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