Marco Bassetti: riformare l’industria tv
Non basta ispirarsi alla Bbc se non si pensa a una riforma più complessiva del sistema audiovisivo: Marco Bassetti, Ceo di Banijay, interviene su “la Repubblica – Affari&finanza” per commentare la possibile riforma della Rai e le conseguenze sul mercato tv italiano: il manager – che ha smentito una sua candidatura a direttore generale della Rai – parte da quanto accaduto in Uk, che nella riforma dell’audiovisivo del 2004 mise al centro l’industria creativa e la produzione di contenuti, incentivando il lavoro dei produttori indipendenti e limitando i broadcaster al ruolo di distributori. Inoltre, il Paese ha incentivato il prodotto nazionale con nuove regole: Channel 4 per esempio ha l’obbligo di investire il 90% del budget in programmi con indipendenti. Questo ha portato a un mercato da 3mld contro i 350mln di euro in Italia. Rai e Mediaset dovranno ripensare alla loro organizzazione (valutando sempre di più l’outsourcing), anche tenendo conto del mercato pubblicitario, che non sarà più in grado di garantire flussi costanti e prevedibili di investimenti. Le concessionarie, infatti, soffriranno sempre di più della disintermediazione di internet. Questo non significherà però la fine della tv free, che invece sopravvivrà concentrandosi sugli eventi e su programmi con un forte storytelling in grado di produrre coda lunga, declinandosi su più piattaforme e modalità di fruizione.
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