Rai: canone e governance non convincono

I vertici del Pd si riuniranno domani per studiare il disegno di legge dell’esecutivo sulla riforma Rai che dovrebbe concretizzarsi in dicembre in un ddl governativo. I nodi da sciogliere sono molti, così come le resistenze, a partire da Forza Italia, che si è scagliata contro l’inserimento del canone in bolletta e ha organizzato per il 29 novembre una manifestazione a Milano, il no tax day.
Nei prossimi giorni è in calendario anche un incontro tra il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, il Tesoro e il presidente dell’Authority per l’energia elettrica e il gas, Guido Bordoni. Ieri, “la Repubblica” ha pubblicato alcune anticipazione sulla riforma: secondo la testata, è confermato l’inserimento del canone nella bolletta dell’energia elettrica. Il provvedimento verrà presentato con un emendamento alla legge di Stabilità in Senato per renderlo operativo dalla fine di gennaio 2015 (ma secondo esperti non sarà realtà prima del 2016). La tassa ammonterà a 65 euro e sarà pagata a prescindere dal possesso di un apparecchio tv. Già smentita, invece, l’ipotesi di pagamento per ogni abitazione, limitando il tributo alla sola prima casa. Si stima un gettito per la Rai di 1,8mld. Per quanto riguarda la governance (il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico, ha definito il progetto una «lottizzazione light»), la figura del direttore generale dovrebbe essere sostituita da un amministratore delegato, indicato dal ministero del Tesoro per essere poi approvato dal Parlamento o dal cda. Quest’ultimo verrebbe ridotto a cinque membri, eletti dal Parlamento sulla base indicazioni di soggetti esterni e autonomi dalla politica e chiamati a intervenire sulle grandi decisioni strategiche; il presidente dovrebbe essere indicato dal cda ed eletto dalla commissione di Vigilanza. La riforma precede anche uno snellimento delle procedure decisionali e una modifica alla durata del contratto di servizio, da tre a dieci anni. Il governo deve però muoversi in fretta: l’attuale cda scade a metà 2015 e se la riforma non sarà pronta, il nuovo board verrà comunque eletto con la legge Gasparri. Infine, ultimi stralci di polemiche per l’ormai ex consigliera Rai Luisa Todini, che a “In ½ h” su RaiTre si è scagliata contro alcuni giornalisti Rai «che amano essere seduti sulle proprie sedie per esercitare il potere». Parole definite «inaccettabili» dal presidente dell’Ordine del giornalisti, Enzo Iacopino. TV Eliana Corti
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