Rff: Il nostro obiettivo? Aprire un dibattito politico – culturale
Con stasera,si chiude l’ottava edizione del RomaFictionFest. «Siamo estremamente soddisfatti di questo festival», commenta il presidente di Apt Marco Follini. «Abbiamo raggiunto l’intento che c’eravamo posti, ossia offrire piu’ cose interessanti e lanciare due messaggi importanti. Il primo e’ che, all’interno del sistema audiovisivo, la fiction ha un peso che tende a crescere. Il secondo, che la fabbrica delle idee, ossia la scrittura, ha un’importanza sempre maggiore». Quanto all’affluenza, per avere il numero esatto dei partecipanti bisognera’ aspettare sabato, quando tutti gli incontri in cartellone saranno terminati. Tuttavia, secondo gli organizzatori, le presenze sarebbero in linea con gli anni passati, aggirandosi sulle 13mila/14mila unità, a cui si aggiungono i 180 partecipanti al Doc&Factual Agora. Soddisfatto anche il direttore artistico Carlo Freccero: «Il mio obiettivo era fare esplodere, mettendola al centro, una discussione intellettuale su cosa vuol dire fare fiction oggi e su quale sara’ la tv del futuro. Perche’ e’ questo lo scopo di un festival: essere un’avanguardia e dare vita a un dibattito politico – culturale», spiega, «Non mi interessava fare il festival delle starlette: volevo fare un atto politico-culturale anche perche’ di “audience” ne ho prodotta già tanta dal 1979». Quanto alla prossima edizione, Follini aggiunge che «bisognera’ fare una valutazione sulle date del festival, magari pensando di anticiparlo a luglio. Un mese in cui potremmo avere una maggior disponibilita’ di prodotto».
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