Sky scommette sull’on demand e non disdegna la sfida degli ascolti
«In un mondo dove ci sono poche barriere, il punto di riferimento sono i contenuti». Lo sostiene Nicola Maccanico, Executive Vice President area Programming di Sky Italia, durante la presentazione del primo Rapporto sul mercato audiovisivo italiano. Ed è proprio sui contenuti che Sky annuncia novità: «La quantità di titoli non può essere l’asset fondamentale dell’offerta pay: semmai è il minimo da offrire», spiega Maccanico, «Sono i contenuti a fare la differenza. Ecco perché l’esclusività è un aspetto fondamentale: un aspetto che è connesso al prodotto locale, nel quale il pubblico può riconoscersi». Da qui l’apertura di Sky a contenuti più larghi: non solo serie high concept, ma offerte che guardano a un pubblico popolare e che vadano “anche, perché no?, alla ricerca di ascolti». «Sky vive di abbonamenti ma è altrettanto vero che più abbonati ci guardano e più è probabile che restino con noi». L’altra grande partita si giocherà inoltre sull’on demand. Qui lo strumento chiave sarà SkyQ: «Sky vanta una grande avanguardia tecnologica e SkyQ riesce a integrare in maniera ideale la visione lineare con quella on demand. Il che lo rende lo strumento ideale per essere competitivi verso i newcomers».
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