Caprotti lascia gli incarichi decisionali
Bernardo Caprotti, patron di Esselunga, lascerà dal prossimo 23 dicembre gli incarichi decisionali rinunciando così a tutte le deleghe operative e al potere di firma. L’indiscrezione è circolata nella sede dell’azienda qualche giorno fa ed è stata ripresa dal Corriere della Sera. Quando nel 1965 Caprotti, oggi 88enne, ha assunto la direzione delle società Supermarkets (l’allora Esselunga) l’azienda aveva 15 supermercati, oggi conta 144 punti vendita con un fatturato di 6,8 miliardi di fatturato (e 238 milioni di utile) e circa 20mila dipendenti. Bernardo Caprotti manterrà la carica di presidente della holding Supermarkets Italiani e secondo quanto ha dichiarato lui stesso in una lettera indirizzata ai più stretti collaboratori si dedicherà “all’attività che da sempre lo appassiona di più: visitare i punti vendita e i cantieri delle nuove aperture”. Si apre adesso il capitolo della successione: tra l’altro, non si è ancora concluso il contenzioso tra lui e i figli Giuseppe e Violetta (nati dal primo matrimonio) per il controllo dell’azienda, contenzioso che ha portato le due parti prima ad un arbitrato poi a una causa civile, che attualmente è ancora in corso. Il futuro dell’azienda sarebbe regolato da un atto chiuso in una busta e depositato presso un notaio di Milano, il “testamento” come avrebbe definito lo stesso Caprotti. Insomma, tutto sembra già deciso e formalizzato. Il contenuto della busta è ovviamente ancora sconosciuto. Le indiscrezioni circolate in Esselunga fanno pensare che l’azienda dovrebbe rimanere alla famiglia, escludendo così, almeno per il momento, l’ipotesi della cessione.
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