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Ecodom ha presentato stamane a Milano il suo primo Rapporto di Sostenibilità ambientale. Pur essendo al lavoro dal 2004, infatti, il consorzio che gestisce la rottamazione degli elettrodomestici bianchi e che associa 41 aziende che rappresentano circa il 70% del mercato, ha potuto operare ufficialmente solo dal 1° gennaio 2008. Questi i numeri dello scorso anno: 30.500 tonnellate di Raee raccolti per i raggruppamenti R1 (frigoriferi, condizionatori, scaldacqua) e R2 (lavatrici, lavastoviglie, cappe e forni), che hanno evitato l’emissione 477 mila tonnellate di CO2, pari ai consumi energetici di una regione come la Basilicata, un recupero di ferro, come materia prima seconda, di 20 mila tonnellate, pari a due torri Eiffel. “Nel 2009 raddoppieremo le cifre di questa attività” ha dichiarato Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom, grazie alle efficienze create e alla maggiore conoscenza del sistema. “Questi numeri potrebbero ancora migliorare”, ha aggiunto Arienti, “se i Comuni approntassero le piazzole ecologiche, che oggi mancano per circa il 30% della popolazione italiana, e se venisse approvato il decreto del ritiro gratuito 1 contro 1” la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa quanto meno per la fine di quest’anno. Per facilitare il lavoro “Ecodom ha messo a disposizione dei Comuni “2,5 milioni di euro finalizzati alla presentazione di un bando per la realizzazione delle piazzole” ha aggiunto Piero Moscatelli, presidente di Ecodom, “ma a tutt’oggi questo bando non è ancora stato approntato”. Ad aggravare la situazione si aggiunge poi il fatto che una parte dei Raee, e per la precisione “la metà dei Raee R2, vengono intercettati da altri, che non sono i consorzi, per recuperarne le materie prime” ha proseguito Arienti.
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