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Il ritorno a risultati ante crisi nel breve termine è un traguardo raggiungibile solo per alcuni settori, come largo consumo, farmaceutica e alimentari. La situazione è molto più critica per altri comparti: fatto 100 il fatturato del 2007, il giro d’affari stimato per gli elettrodomestici nel 2012 è inferiore all’80% a prezzi costanti e quello dei mobili è di poco superiore all’80%. Sono alcune delle considerazioni emerse da una ricerca del Servizio Studi Intesa Sanpaolo. Lo studio fissa al 2015 l’anno in cui l’intera industria manifatturiera ritornerà ai valori del 2007. I bilanci esaminati dalla società relativi all’esercizio 2009, che coprono oltre il 70% del valore della produzione manifatturiera, hanno messo in luce come quasi il 40% delle imprese abbia chiuso in perdita e quasi il 20% non sia in grado di generare cash flow positivo. Andrea Sasso, presidente di Ceced, in un’intervista de “Il Sole 24 Ore” di oggi sottolinea “l’importanza del tavolo convocato a inizio maggio con il Ministero dello sviluppo economico, allo scopo di studiare delle azioni in grado di mantenere in Italia oltre all’occupazione le attività di R&S, la capacità di innovazione e il posizionamento del settore”. Sasso sottolinea inoltre l’importanza della crescita del settore elettrodomestici registrata lo scorso anno, in tempo di crisi, anche se non nasconde l’incognita dell’incremento del costo delle materie prime sull’andamento del settore.
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