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L’offerta pubblica di acquisto lanciata lo scorso dicembre da Romano Minozzi è andata a buon fine e da ieri il titolo Granitifiandre non è più scambiato alla Borsa di Milano. L’imprenditore che prima dell’operazione finanziaria già deteneva una quota superiore al 63%, aveva annunciato l’intenzione di acquisire le azioni restanti, proprio al fine di ritirare la società dal mercato. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Modenaqui”, “già al termine del periodo di adesione all’opa, l’imprenditore modenese era giunto a detenere oltre il 98% delle azioni complessive di GranitiFiandre. La soglia necessaria per lasciare Piazza Affari era il 95%: già lo scorso 1 marzo, dunque, Borsa Italiana aveva disposto la revoca della quotazione, con efficacia da ieri”. Presidente dell’azienda di Granitifiandre è Graziano Verdi, che dal 2009 ricopre la stessa carica anche nel Gruppo Iris, in cui Romano Minozzi è fondatore e azionista di controllo. Sempre secondo ModenaQui, “nei primi nove mesi dello scorso anno, l’utile netto di Granitifiandre è stato di 5,2 milioni, cinque volte superiore al risultato dell’intero 2009, grazie soprattutto alla risalita del fatturato a 148 milioni di euro. Buone le prospettive per il nuovo anno, l’azienda ha acquisito, infatti, commesse in Italia e all’estero: il Mirafiori motor village di Fiat, la nuova sede della Granarolo e a Tokio la fornitura per il nuovo aeroporto internazionale Haneda e per un hotel a cinque stelle”.
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