Blandini: “Nessun possibile sospetto sulle ripartizioni Siae”

Il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini, ha inviato una lettera al giornalista Massimo Sideri, autore di un articolo sui compensi Siae intitolato “Guardì incassa più di Ligabue e di Vasco. I signori del diritto d’autore” e pubblicato sul ‘Corriere della Sera’ il 22 febbraio. Nella lettera Blandini afferma che «le regole ripartitorie della Siae sono definite sulla base di proposte formulate dalle commissioni di sezione, composte da associati di tutte le “fasce” economiche. I criteri, oltre ad essere del tutto in linea con le direttrici seguite dalla Società degli autori nel mondo, prevedono correzioni al sistema analitico, specialmente nel settore dei trattenimenti pubblici, laddove siano presenti concrete possibilità di fenomeni, da sempre contrastati dalla Società, volti a generare illeciti guadagni da parte di soggetti che si qualificano fittiziamente come autori o editori». Inoltre, sottolinea il direttore generale: «Non esiste alcun possibile sospetto sulle ripartizioni Siae e la ricchezza non è una colpa quando rappresenta il frutto di creazioni che contribuiscono alla storia e alla cultura dei popoli. Le regole della ripartizione, poi, non sono e non possono essere le medesime su cui sono basate le elargizioni pubbliche a sostegno di questo o quel settore. Debbono tener conto esclusivo dei dati di mercato perché la finalità di qualunque soggetto chiamato per legge a incassare e ripartire gli incassi del diritto d’autore è quella di dare, per quanto possibile, a ciascun autore ciò che quell’autore ha legittimamente guadagnato ed è altresì quella di operare in conformità a principi di correttezza ed economicità».
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