Creatività italiana: un’industria da 47mld di euro

L’industria della cultura e della creatività ha generato in Italia, nel 2014, 46,8mld di euro, per un valore pari al 2,9% del Pil nazionale e dando lavoro a circa un milione di persone. Sono i dati di “Italia creativa”, studio realizzato da EY presentato ieri a Milano e che prende in considerazione 11 settori strategici (architettura, arti performative, arti visive, cinema, libri, musica, pubblicità, quotidiani e periodici, radio, televisione, home entertainment e videogame). La flessione, rispetto al 2013, è dello 0,4%, frenando i ritmi negativi degli anni precedenti. Dei 46,8mld di giro d’affari, l’86% deriva da attività legate direttamente alla filiera creativa, il 14% da ricavi indiretti. Televisione e home entertainment sono il primo settore (12,2mld), seguiti da arti visive (11,2mld), pubblicità (7,4mld). Tra il 2012 e il 2014 videogame (+10,3%), arti visive (+3,9%) e cinema (3,4%) hanno trainato il mercato. L’industria deve fare sistema per crescere, ha spiegato Donato Iacovone (Managing Partner Italy, Spain and Portugal di EY) lavorando sulle strette interconnessioni tra i settori, per esempio quelle in essere tra televisione, home entertainment e cinema. Secondo Andrea Zappia, ad di Sky Italia presente alla presentazione di ieri, l’industria creativa deve diventare attraente; occorre sì combattere la pirateria, ma deve anche esistere una buona regolamentazione che tuteli la libertà di investimento.
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