VIVA l’italia!

Gli indicatori statistici sono chiari, ammesso che ce ne fosse bisogno, visto che il fenomeno è sotto gli occhi di tutti: l’Italia ha dimostrato finalmente di saper produrre serie di qualità di piglio internazionale. E non è la sola Sky a tenere alto l’onore tricolore, anche Rai ci si sta mettendo di buzzo buono. E adesso che si fa? Si vivacchia di rendita per qualche stagione, per poi tornare ai ranghi di partenza, come si è tentati di fare spesso dalle nostre parti? Si spera di no, ci si augura di no, si incrocino le dita e si faccia ogni scongiuro possibile, perché – nel caso – saremmo spacciati. Diventeremmo clamorosi perdenti in un’Europa occidentale che si sta dando una strategia editoriale e industriale per valorizzare, Paese dopo Paese, il proprio immaginario collettivo nei confronti della produzione Usa. Non si tratta ovviamente di fare le barricate contro la serialità a stelle e strisce, ma di alimentare il dialogo in un mercato della fiction che era diventato un monologo yankee. L’Italia è la sorpresa del momento, quella che dopo aver pensato per decenni di essere solo brava a raccontare storie agli italiani, ha scoperto di saperle declinare anche per chi italiano non è. E vengono le vertigini a pensare cosa sarebbe possibile fare (e questo lo dico a beneficio dei lettori internazionali che leggeranno questo numero di Tivù al MipCom di Cannes) se solo si trovassero i partner giusti in grado di favorire il processo creativo e organizzativo che i player tricolori possiedono, ma che sono stati troppo spesso portati (e costretti) a sminuire o a mortificare. La portata degli investimenti miliardari di Netflix, Amazon e degli operatori svod in generale, potrebbe far uscire definitivamente dalle secche una creatività – italiana così come europea – che si era risvegliata dal letargo con le pay tv, ma che ora può prendere il largo, assumendosi anche rischi (e perdite) più elevati. Mai competizione tra player fu più fruttuosa, ma noi (italiani così come europei) saremo in grado di approfittarne fino in fondo?
VIVA l’italia!
In caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it