L’ITALIA È 4° PRODUTTORE MONDIALE DI MOBILI

La crescita moderata registrata in Italia nel 2018 (+1%), trainata dalle esportazioni, si replicherà nel 2019, mentre nel biennio successivo un miglioramento del quadro internazionale e una maggiore chiarezza sulla situazione interna dovrebbero sostenere una crescita più decisa delle esportazioni italiane di mobili (+3% in media) e da una domanda interna ancora contenuta ma in miglioramento (+1%), determinando una crescita della produzione intorno al 2%. Sono queste in estrema sintesi le risultanze del Rapporto di previsione sul settore del mobile in Italia 2019-2021, elaborato da Prometeia per Csil e dal Fondo Monetario Internazionale, insieme al World Furniture Outlook 2019.
Il consumo mondiale di mobili, valutato a prezzi di produzione (escluso il markup per la distribuzione), è di circa 460 miliardi di dollari ed è previsto in crescita del 3,2% in termini reali nel 2019. Il principale produttore di mobili resta la Cina, con una quota del 39% a livello mondiale. Seguono Stati Uniti, Germania, Italia, India, Polonia e Vietnam. Tra il 2009 e il 2018 la produzione in Asia e Pacifico è più che raddoppiata, arrivando a coprire oltre la metà della produzione mondiale, mentre le variazioni nelle altre aree geografiche sono state meno significative. Circa il 30% del consumo mondiale è rappresentato da mobili importati. I principali importatori di mobili sono: Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Canada. Sul fronte delle esportazioni il principale Paese esportatore è la Cina, seguito a distanza da Germania, Polonia, Italia e Vietnam (due produttori asiatici e tre europei). Nel 2018 il commercio internazionale di mobili ha raggiunto i 150 miliardi di dollari, che equivalgono a circa l’1% di tutto il commercio mondiale di manufatti. Le previsioni indicano che la crescita continuerà sia nel 2019 che nel 2020. Le regioni a più rapida crescita continueranno a essere Asia e Pacifico (oltre il 4%), mentre tutte le altre regioni incrementano tra l’1% e il 3% in termini reali. Per il commercio estero di mobili le previsioni per il 2019 sono di una crescita del 4% in dollari correnti dell’importo degli scambi internazionali.
In Italia, con una domanda estera stabile e una debolezza sul mercato interno, nel 2019 non si paleseranno cambiamenti significativi, tanto che – nonostante la conferma del bonus mobili e la costruzione di nuove case – la crescita entro i confini nazionali si attesterà intorno allo 0,5%. Sui mercati esteri, il previsto deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro nel 2019 darà un sostegno alla domanda proveniente dai Paesi esterni all’Unione Europea, mentre la domanda dai Paesi interni sarà meno dinamica. Nel 2019 ci si attende, dunque, una crescita delle esportazioni pari all’1,6% a prezzi costanti. Dati gli aumenti contenuti della domanda sia interna che estera, il valore della produzione in termini reali aumenterà nuovamente di solo l’1%. Invece, nel biennio successivo (2020-2021), un miglioramento del quadro internazionale e una situazione interna più chiara saranno accompagnati da una crescita più decisa delle esportazioni italiane di mobili (+3% in media) e da una domanda interna ancora contenuta ma in miglioramento (+1%), determinando una crescita della produzione intorno al 2%.
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