La chiusura dei negozi non è la fine della vendita al dettaglio; è la fine della vendita al dettaglio come la conoscevamo. Da questo assunto è partito Retail 2020, lo studio sviluppato da Zenith in collaborazione con alcune realtà di Publicis Groupe, tra le quali Publicis Sapient e il suo vertical specializzato sul Retail. «Se pensiamo al commercio oggi non possiamo che pensare ai dati e al loro uso. I retailer conoscono molto bene il potere dei dati, collezionati in decenni e forse più, dati che costituiscono un patrimonio ampio e prezioso», dichiara Andrea Di Fonzo, Ceo di Zenith. «Il futuro per il mondo retail è sicuramente complesso; una complessità che può essere vista come un’enorme opportunità e una rinascita». Le mutevoli tendenze dei consumatori offrono le stesse opportunità a tutti i negozianti. «I retailer devono accelerare e abbracciare i vantaggi portati dai dati che hanno a disposizione dai propri clienti, prima che questi siano utilizzati da altri», commenta Jon Reily, VP, Global Commerce Strategy Lead di Publicis Sapient. Per i retailer che sentono la pressione dei marketplace e dei competitor, l’arma vincente sarà quella di unire il meglio dei due mondi, fisico e digitale. Una delle cose che piace maggiormente ai consumatori dello shopping online è la possibilità di leggere recensioni, rating, vedere commenti e confrontare prezzi. Per anni i retailer hanno sofferto, considerando questa “carenza intrinseca” dei punti vendita come un limite invalicabile, un difetto non sanabile. Ma la cosa interessante è che i consumatori sono stati più rapidi e hanno unito i due mondi da soli, utilizzando all’interno dello store fisico il proprio device mobile come strumento per comparare prezzi, vedere in tempo reale recensioni, commenti e cercare dettagli e caratteristiche dei prodotti. Così come il consumatore diventa sempre più abituato e smaliziato alle funzionalità digitali, i retailer devono costruire esperienze digitali all’interno degli store. Tutti i retailer possono prendere in considerazione nuove modalità di interazione attraverso servizi personalizzati capaci di differenziare l’esperienza in-store da quella online. Conclude Andrea Di Fonzo: «Ci sono 5 priorità che un retailer dovrebbe perseguire: cura maniacale della customer experience con fluidità omnichannel, studio di dettaglio del proprio consumatore, costruire experience connesse, investire in programmi di innovazione e digital transformation delle competenze internet».
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