Smart Home: Ariston si chiede “quanto la usi?”
Monitorare l'utilizzo per creare una interazione forte con il cliente. "Altrimenti Smart Home sarà una bolla", ha affermato Pascal Antoine, di Ariston Group al convegno del Politecnico di Milano.

ntervenendo al convegno dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, Pascal Antoine, ingegnere, da 22 anni in Ariston Group dove è Head of Connected Services, ha spiegato gli sforzi che Ariston destina a monitorare l’utilizzo che la clientela connessa (diverse centinaia di migliaia di famiglie) fa delle funzionalità smart home inserita nei climatizzatori e caldaie Ariston.
Non basta dire che il cliente finale ‘può’ essere connesso. “Occorre una interazione continua e forte” ha detto Pascal Antoine, “e quindi bisogna misurare mensilmente quanto viene utilizzata la app. Noi ormai lavoriamo su una storia di 23 milioni di rilevazioni. Se non facciamo così il rischio è che l’intero discorso della smart home divenga una bolla che.. ci scoppia in mano“.
“Quello di Ariston è un percorso iniziato ormai 5 anni fa“, ha spiegato Antoine, “che prevede un monitoring mensile dell’utilizzo che viene fatto delle nostre app”. Al quale si accompagnano evidentemente delle ricerche di mercato perché il manager di Ariston ha raccontato che i benefici maggiormente percepito dalla clientela sonola semplicità d’uso e la possibilità di controllare a distanza la caldaia. Curiosamente però “metà dei servizi sono attivati da casa“. La possibilità di ottenere un risparmio energetico con una puntuale e appropriata regolazione dell’impianto viene al secondo “ma la percezione di questo vantaggio è cresciuta crescendo in modo molto forte nel 2022“. Forse anche per questo Antoine riporta per il 2022 una crescita del 40% per la smart home Ariston, contro una media nazionale del 17%.
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