Angaisa: “ripristinate la cessione, subito!”
L'Associazione di categoria chiede di ristabilire immediatamente la cedibilità deic rediti sotto i 20 mila euro senza attendere l'iter di conversione in legge del decreto del 16 febbraio.

La deadline è mezzogiorno di martedì 7 marzo. Dopo quell’ora non saranno più prese in considerazione proposte di emendamento al decreto che il 16 febbraio ha sbarrato la strada alla cessione dei crediti derivanti d aogni tipo di bonus. Il Governo pare disposto a trattare e a prevedere qualche eccezione anche perchè molte richieste di ‘ammorbidimento’ arrivano dal deputati della maggioranza. Si discuterà in Commissione e poi in aula. Quando il decreto sarà convertito in legge occorrerà probabilmente stilare decreti ministeriali e linee guida…. Un paio di mesi almeno.
Angaisa però ritiene che non si possa attendere: “si fermano i cantieri, gli ordini vengono cancellati, il blocco cessione crediti e sconto in fattura sta portando al blocco dei pagamenti e la mancanza di risorse rischia di mettere in ginocchio tantissime imprese che operano nel settore delle costruzioni e dell’impiantistica” ha detto il Presidente dell’associazione nazionale dei distributori idrotermosanitari Maurizio Lo Re.
Angaisa chiede che si intervenga subito, senza attendere la comversione in legge del decreto “altrimenti la perdurante mancanza di liquidità porterà con sé fallimenti e licenziamenti, vanificando almeno in parte l’efficacia dei bonus, che hanno sostenuto non solo il nostro comparto, ma più in generale il settore delle costruzioni e l’intera economia nazionale.”
Precisamente Angaisa chiede “che vengano riattivati immediatamente i meccanismi della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti gli interventi legati ai bonus edilizi cosiddetti minori (ecobonus e bonus ristrutturazioni), del valore di importo complessivo non superiore a 20mila euro, prevedendo comunque, ove necessario, opportuni meccanismi di controllo e asseverazione“.
Angaisa ricorda come gli incentivi in questione vadano nella direzione di un efficientamento energetico degli immobili residenziali, che l’Unione Europea imporrà a tutti gli Stati membri attraverso l’adozione di Direttive e Regolamenti che prendono spunto dal piano REPowerEU e che banche e assicurazioni potrebbero assorbire ancora ben 17,4 miliardi di euro di crediti rimasti in capo alle imprese del settore costruzioni nel suo complesso.
“Ci aspettiamo che ognuno degli attori coinvolti sia messo in grado di fare, responsabilmente, la propria parte. Per questo lo “sblocco” del mercato deve essere accompagnato da un quadro normativo di riferimento chiaro, esaustivo e affidabile” – conclude il Presidente di Angaisa.
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