Stop ai crediti fiscali: Angaisa preoccupata
L’associazione dei distributori idrotermosanitari esprime preoccupazione per le conseguenze dello stop alle cessioni di crediti fiscali sulle imprese del settore e auspica una revisione in sede di conversione in legge del Decreto

Per l’associazione dei distributori idrotermosanitari, come per le altre organizzazioni sindacali del comparto edilizio, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge n. 11 del 16.02.23, ha rappresentato una sorpresa, se non nei contenuti, certamente per i tempi ed i modi che hanno portato alla sua approvazione. Questo il commento di Maurizio Lo Re, Presidente di Angaisa: “Ci aspettavamo un cambio di rotta da parte del Governo, sull’assetto complessivo dei bonus edilizi e sui meccanismi legati a cessione del credito e sconto in fattura. Ma avremmo auspicato un percorso di revisione graduale e condiviso con tutte le principali federazioni e associazioni del settore. Troviamo francamente sconcertante che si sia passati dall’approvazione del provvedimento in Consiglio dei Ministri alla sua immediata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Oggi ci dobbiamo confrontare con uno scenario inedito, che non sarà facile gestire in maniera indolore. La nuova misura rischia di produrre un nuovo corto circuito, soprattutto su un comparto delle costruzioni già in forte sofferenza: secondo stime autorevoli, ammontano a 15 miliardi di euro attualmente i crediti incagliati, sarebbero 25mila le imprese che potrebbero fallire e 130mila i posti di lavoro a rischio.
L’Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti ed arredobagno associa 250 aziende distributrici, con circa 1.000 unità locali presenti sul territorio: circa il 40% del fatturato della distribuzione idrotermosanitaria nazionale.
“Ci auguriamo che con la conversione in legge del provvedimento” – sottolinea il Presidente Lo Re – “possano essere introdotti correttivi e misure straordinarie per evitare di bloccare definitivamente il volàno che ha sostenuto il Pil e l’economia nazionale negli ultimi due anni”.
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