Bollino Siae: la posizione di Siae, la replica di Univideo

Dopo l’appello di Univideo al ministro Bersani Siae replica sul proprio sito. Nella nota si legge: “ (…) Siae fa presente che già nel 1998, l’UE, col “Libro verde sulla lotta alla contraffazione e alla pirateria nel mercato interno” definiva il contrassegno “strumento di garanzia e di autenticazione” per prodotti oggetto di transazione. In linea con quanto auspicato dall’UE, il contrassegno Siae sui supporti musicali e audiovisivi, è un elemento di immediata riconoscibilità dei prodotti leciti. E ciò vale sia per i consumatori, sia per le Forze dell’Ordine ma anche per la Magistratura (…). Per questa ragione la legge 248 del 2000, definisce il contrassegno Siae “segno distintivo di opera d’ingegno” agli effetti dell’applicazione della legge penale. Inoltre in Italia, tutte le Forze dell’Ordine (Gdf, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizie Municipali) hanno più volte sottolineato l’indispensabile ruolo che il contrassegno riveste nello svolgimento del loro lavoro quotidiano di contrasto all’abusivismo ed alla contraffazione, ritenendolo elemento indispensabile (…) anche per la lotta contro organizzazioni criminali (…). Da qualche tempo, negli Stati Uniti l’Fbi sta praticando, sulla falsariga di quanto già avviene nel nostro Paese, l’apposizione sugli stessi supporti musicali e audiovisivi, di uno speciale sticker anticontraffazione (…)” Davide Rossi, presidente Univideo replica a e-duesse che; “Siae fa riferimento a un libro verde sulla lotta alla contraffazione (che anche Univideo ha contribuito a scrivere insieme a tante altre associazioni dell’audiovisivo nazionali ed europee) pubblicato nel 1998, ma discusso tra il 95 e il 97. Da allora sono passati 10 anni di travolgente e rivoluzionario progresso tecnologico, bisogna tenerne conto. Non farlo riproponendo schemi superati è un segnale di miopia. Quanto alla notizia del “Bollino FBI” che negli Stati Uniti si starebbe usando e avrebbe le stesse funzioni del “Bollino Siae”, non ne sono a conoscenza, ma se fosse realmente così mi preoccupa questa escalation, non vorrei vedere un giorno “Bollini CIA e “Bollini KGB””.
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