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Nuovo capitolo nel travagliato percorso della nuova doppia legge americana contro la pirateria on-line (Sopa – “Stop Online Piracy Act” e Pipa -“Protect IP Act”, vedi agenzia). A scendere in capo ora è nientemeno che Rupert Murdoch che ha scelto un bersaglio ambizioso per polemizzare: il presidente Barack Obama. Il tycoon australiano, fondatore di News Corp. attraverso Twitter accusa l’amministrazione in carica di prendere le parti di Google e di altri giganti del Web – definiti “i pirati della Silicon Valley” – nell’osteggiare la legge che è invece sostenuta fortemente dagli Studios di Hollywood. Recentemente, infatti, dalla Casa Bianca è stato diramato un comunicato nel quale veniva specificato come Obama non non sosterrà la legge in discussione al Congresso per non andare a colpire la libertà di espressione dei cittadini e per non rischiare di bloccare l’innovazione a livello mondiale della Rete. A rispondere a Murdoch, per ora, ci ha pensato Google che attraverso un suo portavoce sostiene come sia interesse comune combattere la pirateria, ma che occorrano altri metodi rispetto a quelli previsti dalla legge. Anche se (vedi agenzia http://www.e-duesse.it/News/Home-video/Pirateria-l-industria-discografica-contro-Google-125089) la stessa Google è stata fortemente criticata dall’industria dei contenuti per un im pegno non altezza (secondo le accuse delle major perlomeno) nel contrastare il fenomeno.
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