“Diminuire i prezzi degli immobili”

Uno studio di Scenari Immobiliari realizzato per Confimprese, ha individuato una relazione tra commercio e qualità urbana analizzando la situazione dei 14 principali capoluoghi della penisola e prendendo in considerazione fattori come offerta, domanda e andamento delle quotazioni dei locali commerciali. “La crisi dei consumi”, ha commentato Mario Resca, presidente Confimprese, “evidenzia come il commercio sia in grado di determinare il livello qualitativo delle città. Il mercato immobiliare risente pesantemente del calo di volume delle vendite e della contrazione dei flussi di cassa: la redditività è diminuita e la situazione patrimoniale ha subìto un deprezzamento. Per la maggior parte dei retailer gli ultimi dodici mesi sono stati caratterizzati da una revisione dei contratti di locazione, alla ricerca di condizioni più vantaggiose. Ritengo che per uscire dalle secche della crisi bisognerebbe fare meglio e di più specialmente nelle piazze importanti”. Secondo lo studio di Scenari Immobiliari, il commercio cittadino segue logiche che variano da città a città, con una serie di fattori che incidono in maniera differenziata sul territorio, in realtà senza un comune denominatore. “A fronte di un’offerta di spazi in vendita o in locazione aumentata significativamente pressoché ovunque”, ha sottolineato Clara Garibello, direttore di ricerca di Scenari Immobiliari, “si evidenzia una discesa media delle quotazioni, a livello nazionale, del 4,3% nei prezzi e del 8,6% nei canoni di locazione, con conseguente contrazione dei rendimenti”. In alcuni centri urbani, però, la flessione è stata contenuta, a causa di una minore flessibilità da parte dei proprietari, spesso singoli privati, che hanno preferito lasciare lo spazio sfitto in attesa di condizioni di mercato migliori. In generale, per le grandi città la diminuzione è stata del 3,7% nei prezzi e del 7,6% nei canoni di locazione, sebbene per le posizioni prime sia rimasta sostanzialmente stabile. A Milano i prezzi medi di vendita sono diminuiti del 2,9% e i canoni di locazione si sono contratti del 7,3%; Anche Roma ha ridotto i prezzi in misura inferiore rispetto alla media nazionale -2,9% -, mentre i canoni di locazione sono calati mediamente dell’8,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per la seconda parte del 2013 si attendono andamenti simili al primo semestre e l’offerta dovrebbe raggiungere i 324mila mq con un assorbimento previsto di 32,7%. Secondo l’anali di Scenari Immobiliari per rilanciare il commercio in città è necessaria, oltre a un miglioramento delle condizioni economiche generali, la creazione di servizi che contribuiscano a portare i consumatori in giro per le strade invogliandoli così ad acquistare. Attualmente i singoli commercianti non sono in grado di affrontare le spese per iniziative pubbliche, solo le amministrazioni comunali possono destinare risorse che avrebbero un impatto sia commerciale che sociale. Infine, nel breve periodo non si prevedono particolari cambiamenti nel secondo semestre del 2013 sull’intero territorio nazionale. Il fatturato del mercato immobiliare commerciale retail, cioè il valore dei beni scambiati con contratti di vendita o di locazione, dovrebbe chiudere il 2013 a quota 2,3 miliardi di euro in flessione del 4,2% sul 2012.
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