Dovrebbe ripartire l’esame della legge sugli orari dei negozi

Dopo alcuni rinvii, la prima riunione del comitato ristretto del senato per l’esame della proposta di legge sugli orari dei negozi è stata fissata per il prossimo venerdì. Il comitato dovrà vagliare la proposta di legge che è quella, approvata esattamente un anno fa dalla Camera, che prevede 12 giorni di chiusura obbligatoria per i negozi, sempre che l’esame delle Riforme nell’ aula del Senato non posticipi di nuovo la riunione. “Stiamo parlando di inserire regole minime in una liberalizzazione selvaggia, fatta in fretta e che non ha pari in Europa” ha commentato la settimana scorsa Enrico Postacchini, membro della Giunta Confcommercio con delega alle Politiche commerciali: “Altri paesi tutelano i piccoli negozi, qui non teniamo conto della vita delle persone”. La liberalizzazione degli orari, argomenta al contrario Federdistribuzione, “ha arginato il crollo dei consumi – per Nielsen, le famiglie con maggiori disponibilità economiche hanno aumentato gli acquisti nei giorni festivi – quanto di aumentare le ore lavorate e di conseguenza di far crescere i salari nella distribuzione moderna organizzata: circa 400 milioni di euro di salari erogati in più l’anno. Inoltre, le nuove assunzioni sono state circa 4.200, il 55% delle quali è stato effettuato attraverso contratti a tempo determinato part time, inclusi i contratti part time weekend. Il difficile momento dei negozi tradizionali non deriva all’avvento della liberalizzazione degli orari, ma è dovuto solo alla crisi economica. Crisi che non ha fatto sconti a nessuno: dal 2011 al 2014, ricorda Federdistribuzione, sono diminuiti i punti vendita tradizionali (-18.606) ma anche quelli della GD (-2.504)”.
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