Microsoft: pirateria informatica nelle città emiliane

L’attività anti pirateria informatica di Microsoft prosegue e rileva nelle città emiliane un incremento dell’offerta agli utenti di software illegalmente duplicato. La vendita irregolare di software Microsoft è stata verificata in 15 punti vendita nelle città di Bologna e Reggio Emilia. A Bologna sono stati rilevati comportamenti illegali in 7 punti vendita su un campione di 47, una percentuale del 14,9%, che registra un incremento del 4,8% rispetto ai dati di tre anni fa; a Reggio Emilia 8 negozianti su 23 hanno venduto software copiato illegalmente, con una percentuale del 34,8%. Le verifiche partono dalle segnalazioni di numerosi consumatori, che rilevano le marcate differenze tra i prezzi di vendita praticati dai rivenditori per gli stessi prodotti. Le indagini hanno evidenziato che è venduto al consumatore software riprodotto illegalmente a prezzo inferiore a quello di listino, o talvolta addirittura gratis, spacciandolo per una forma di “sconto” sull’acquisto dell’hardware, a dispetto della legge 248/00 sulla tutela del diritto d’autore. Inoltre da un recente studio di PriceWaterHouseCoopers risulta che la pirateria informatica ha impedito la creazione di oltre 200.000 posti di lavoro in Europa, di cui 37.000 solo in Italia. “L’attività di Microsoft”, dichiara Maria Paola Germano, Direttore Antipirateria di Microsoft Italia, “prosegue per difendere e tutelare un diritto che viene sempre più leso e calpestato: ogni opera è frutto di un autore, quindi copiarla illegalmente significa derubare quest’ultimo; lo stesso vale per l’utente e per il rivenditore onesto, oltre che, ovviamente, per il mercato nella sua globalità”. Un segnale positivo è invece il caso di Ferrara, dove la signora Rita Malpezzi, ha portato in giudizio il negoziante che le aveva venduto software illegale a fronte di un acquisto di hardware.
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