Nintendo: confermata l’illegalità delle R4

La Sezione proprietà industriale e intellettuale del Tribunale Civile di Milano ha ordinato alla società PCBox Srl di Firenze di cessare immediatamente la distribuzione dei dispositivi illegali per console Nintendo Wii e Nintendo DS, come l’R4 Revolution (o similari) per Nintendo DS. Il tribunale ha stabilito che mod chip e game copier software/hardware sono vietati dalla legge perché permettono di aggirare le misure tecnologiche di protezione integrate nei sistemi delle console Nintendo, tutelate dalla legge italiana e della Comunità Europea sia sotto il profilo civile, sia sotto quello penale. Il tribunale ha definito irrilevanti le motivazioni della difesa: questi dispositivi non sono utilizzati per espandere le funzionalità della console, ma nascono con il preciso obiettivo di consentire l’utilizzo di copie illegali. Lo scorso novembre, il tribunale aveva accolto il ricorso cautelare di Nintendo contro PCBox Srl per aver messo in vendita i dispositivi che permettono di utilizzare videogiochi duplicati o scaricati illegalmente da Internet sulla console Nintendo DS. Il tribunale ha confermato la propria decisione anche in appello, creando così un importante precedente contro la vendita di game copier e mod chip in Italia. Il fenomeno della pirateria non solo danneggia in modo significativo Nintendo, ma ostacola lo sviluppo e la crescita dell’industria videoludica nel suo complesso. Secondo i dati dell’Entertainment Software Association (IIPA Special 301 Report), infatti, in Italia la percentuale di pirateria nel settore dei videogiochi è salita dal 40% nel 2006 al 67% nel 2007 con un mercato illegale del valore di oltre 556,5 milioni di euro. “Siamo ovviamente soddisfatti di questa sentenza, che colpisce dispositivi che non soltanto sono illegali ma incoraggiano la pirateria e la contraffazione, causando danni evidenti a tutto il settore videoludico”, ha dichiarato Andrea Persegati, direttore generale di Nintendo Italia. Nell’ultimo anno Nintendo ha intrapreso azioni legali in 16 paesi contro il fenomeno dei game copier. Nintendo ha collaborato inoltre con le autorità competenti di Austria, Belgio, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Korea, Olanda, Nuova Zelanda, Singapore, Spagna, Taiwan, Gran Bretagna e USA ottenendo il sequestro di oltre 200.000 game copier e assumendo iniziative contro i relativi produttori e distributori.
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