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Sull’edizione di ieri di Repubblica è uscito un articolo dal titolo “La Siae dovrà rimborsare agli editori 100 milioni di bollini su Cd e Dvd”. Il pezzo di Alessandro Longo fa riferimento a una sentenza del Consiglio di Stato che avrebbe annullato l’effetto di una precedente norma della Presidenza del Consiglio del 2009 per sollevare la Siae dall’obbligo di rimborsare agli editori i bollini su Cd e Dvd. Il tutto risale infatti all’azione legale dell’editore di periodici Edizioni Master per essere esentato dal pagamento del bollino relativamente al periodo tra la sentenza della Corte di Giustizia Europea (del 2007) e il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2009). E ora, la sentenza del Consiglio di Stato, dà ragione all’editore, in riferimento a questo periodo. Per chiarire la situazione Siae però oggi comunica che: “In relazione all’articolo a firma Alessandro Longo La Siae non è stata condannata al pagamento di alcun rimborso (tanto meno milionario) agli editori per i così detti “bollini” su Cd e Dvd. Al contrario, a seguito della sentenza n. 584/2011 del Consiglio di Stato, resta confermato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che stabilisce le modalità per l’assolvimento dell’obbligo di apporre il contrassegno Siae (“bollino”) sui supporti in vendita (e cioè: Cd, Dvd, ecc.); obbligo, peraltro, previsto dalla legge (art. 181-bis l. n. 633/1941 sulla protezione del diritto di autore). Il Consiglio di Stato ha stabilito che tale Decreto non ha valore retroattivo; tuttavia, gli effetti della irretroattività sono limitati al massimo a due anni e, se vi saranno ricorsi, verranno esaminati dal giudice tributario. Resta ovviamente confermata la legittimità e la utilità del “bollino”, richiesto dagli autori e dalla stragrande maggioranza degli editori, a tutela dei consumatori e contro la pirateria, e, comunque, previsto da una legge dello Stato”. Nell’articolo di Longo si faceva riferimento anche all’indagine conoscitiva alla Camera per le operazioni sui Fondi Pensione e alle proposte bipartisan per abolire il monopolio Siae sull’intermediazione dei diritti d’autore. Sempre a questo proposito Siae ha precisato che “E’ stata la Siae a chiedere un’ audizione al Parlamento. Dopo quella informale tenutasi la scorsa settimana, la Commissione Cultura della Camera, come auspicato dalla Siae, ha ritenuto di approfondire la questione e fissare una nuova audizione. La Siae, con riferimento alla pregressa gestione del Fondo pensioni dei dipendenti, ha promosso un giudizio civile per ottenere il risarcimento dei danni patiti e, in quella sede, ha doverosamente chiesto di valutare l’eventuale necessità della trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per il caso di individuazione di fattispecie aventi rilevanza penale”.
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