Cinema: Carducci (Margherita), “tassa di scopo e meno presenza dello Stato nel settore cinema”

Si è svolto ieri a Roma presso la sala conferenze de La Margherita un convegno dal titolo “Il cinema, oltre il cinema: sogno, tecnologie e industrie”. Nell’ambito dell’iniziativa, alla quale hanno partecipato tra gli altri i produttori Tilde Corsi, Giancarlo Leone e Giampaolo Letta, il responsabile dell’Ufficio dello Spettacolo della Margherita, Francesco Carducci ha presentato le proposte per il rilancio del settore: «Crediamo nella tassa di scopo, sul modello francese di tassazione, in tutti i settori, ovvero dalla televisione free alla pay, dagli Internet Provider alla telefonia: ipotizziamo che la cifra ricavata possa raggiungere i 300 milioni l’anno. Lo “scopo” della tassa di scopo è creare valore aggiunto, riversandolo nel sistema cinema, dalle sale alla produzione e rafforzando gli impegni nella formazione, attraverso la Scuola Nazionale di Cinema. I ricavi potranno essere investiti nella promozione dell’Italia all’estero, nell’incentivare gli esordi, con una particolare attenzione ai settori più deboli, ovvero la documentaristica e l’animazione». Carducci ha inoltre sottolineato come una delle altre vie da percorrere è rivedere, sulla base degli attuali risultati raggiunti, la presenza dello Stato nel settore cinema: «La nostra proposta – ha dichiarato Carducci – è che le istituzioni pubbliche debbano uscire da settori come esercizio e produzione. La perdita di svariati milioni di euro deve indurre ad un ridimensionamento della struttura di Cinecittà Holding. Istituzioni come Cinefund devono diventare capaci di articolarsi sul mercato o sono strutturalmente un’iniziativa destinata al fallimento. Inoltre l’Istituto Luce può diventare promotore di una grande promozione editoriale utilizzando il suo know – how al servizio delle opere prime, dell’animazione e della documentaristica». Il dibattito si è concluso inoltre con l’intervento del leader della Margherita Francesco Rutelli: «Il cinema è la prima industria culturale dell’Italia e dobbiamo difenderla: le linee di direzione che intendiamo sottolineare saranno ripensare agli obblighi della revisione del contratto pubblico, alla capacità di lavorare sulle nuove tecnologie e alla ristrutturazione delle sale cinematografice, vero centro di aggregazione».
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