Abbiamo raggiunto, anzi superato, il punto massimo dell’attenzione dell’utente, arrivando alla Post-Peak Attention Economy e i nemici degli attori già sul campo, Netflix in primis, sono le nostre ore di sonno e Fortnite, ovvero tutto il mondo digital che attira l’attenzione e ‘ingaggia’ il consumatore. Questo è lo scenario del mercato D2c – digital to consumer, tratteggiato da Tim Mulligan di MIDiA research al MipCom (The D2C Big Bang Moment). Come dire, il tempo libero del consumatore è ora saturo, non c’è più spazio per crescere ulteriormente. Se i consumatori razionalizzano la loro attenzione, diventa cruciale – spiega Mulligan – la cultura del ‘fandom’, caratterizzata non più da un ampio numero di persone interessate a un unico tema (quello che viene definito momento culturale) bensì una molteplicità di nicchie unite da movimenti culturali, questa o quella serie, su questa o quella piattaforma.
Anzi, il metodo Netflix si rivela un’arma a doppio taglio: le sue produzioni originali trasformate in oggetti di culto, radunando attorno a sè fan in attesa, vengono consumate troppo in fretta: basti pensare che l’ultima stagione di Stranger Things è “bruciata” da 18,2 mln di abitazioni quattro giorni dopo la release: il binge watching ha distrutto il modello degli show tradizionali il cui ritorno sugli investimenti avveniva a 3/4 mesi dalla messa in onda. E cosa accadrà ora che quattro nuovi player si affacciano sul mercato, quattro soggetti svod dalle premesse però differenziate: Apple Tv+ (che mette al centro l’ecosistema Apple e i talent di grido), Hbo Max e Peacock (con alle spalle portfolio diversificati grazie ai colossi Warner Media e Comcast) e Disney Plus (forte di una immensa brand awareness e un grande catalogo): la loro crescita andrà a scapito di altri attori, che sopravvivranno se in grado di individuare titoli e prodotti capaci di legare a se l’attenzione di micro-nicchie di fan, come vere e proprie “armi” per attrarre l’attenzione. “È la post peak attention”, ha concluso Mulligan. “La situazione può solo peggiorare”.
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