Mtv: giovani pronti al voto, tra tanti dubbi

I giovani chiedono una politica che li sappia ascoltare e comunicare in maniera più efficace e comprensibile: è quanto emerge dalla ricerca di Mtv e Viacom “Giovani e politica”. Nel corso di questa prima fase (la seconda sarà dopo le elezioni) sono state interrogate 1.027 persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni, in rappresentanza di13,2mln di italiani. Rispetto a cinque anni fa i ragazzi sono meno scettici riguardo alla politica, ma hanno espresso il bisogno di una maggiore vicinanza, semplificazione, chiarezza e visione di lungo periodo. La propensione al voto è elevata (80%) e l’atteggiamento nei confronti della politica resta comunque positivo (78% degli intervistati). Il futuro, però, è affidato ad outsider della politica, figure familiari: mamma (75%), papà (63%), migliore amico/a (51%). Sono però migliorati i valori percentuali dei termini negativi che vengono associati alla politica italiana, come incompetenza (76%, -22% rispetto al 2012), raccomandazione (69%, -21% rispetto al 2012), vecchia (66%, -22% rispetto al 2012). I temi chiave dell’onestà (4%), della trasparenza (2%) e della meritocrazia (2%) rimangono i punti deboli che la rendono confusa (44%) e stagnante (57%). La classe politica viene ritenuta infatti distante (52%), incapace di proporre una visione di lungo periodo (37%). Si chiedono infatti onestà (69%), chiarezza e affidabilità (entrambe al 62%) seguite da concretezza (48%) e spinta innovativa (43%). Il 62% ritiene non sia facile orientarsi nel mondo della politica, a causa della troppa confusione che annoda partiti, programmi e movimenti, «forse anche a causa di una componente di aggressività e violenza» (42%). L’agenda politica dei giovani mette al primo posto la disoccupazione e, a seguire, la crisi economica, l’immigrazione, i costi della politica e il tema della sicurezza/terrorismo. Seguono ambiente, riforma della scuola /università, diritti civili e temi morali. Fanalino di coda, la politica estera, anche se 7 intervistati su 10 sono preoccupati per la situazione politica internazionale e 6 su 10 ritengono che, per vivere meglio, ci si dovrebbe trasferire all’estero. «Dalla ricerca emerge sostanzialmente un dato che la politica dovrebbe cogliere: i ragazzi stanno timidamente provando ad aprire un dialogo con il mondo politico, per uscire dall’invisibilità in cui si sentono immersi e chiedono anzitutto di essere ascoltati», ha dichiarato in una nota Andrea Castellari, ad di Viacom Italia.
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