Dopo gli esuberi di Mediamarket, la mobilità per 1.500 dipendenti Auchan

Momento cupo per il commercio, anzi potremmo parlare di un lunedì nero, visto che dopo la conferma da parte dei sindacati dei circa 700 esuberi full time annunciati da Mediamarket, sempre ieri è arrivata anche la notizia che Auchan ha avviato le procedure per la messa in mobilità di circa 1.500 dipendenti. La catena francese di ipermercati in Italia al momento conta 11.422 dipendenti e ha 51 store. Non si può parlare di un fulmine a ciel sereno visto che la crisi degli ipermercati è ormai ampiamente documentata e le difficoltà dell’insegna soprattutto in certe aree del nostro mercato risapute. I sindacati hanno tuttavia già proclamato per il 9 maggio una giornata di sciopero in tutta Italia e non escludono mobilitazioni prima di quella data. “Il modo di gestire l’azienda è incomprensibile – ha commentato la segretaria regionale della Uiltucs, Marianna Flauto – se Auchan ha registrato perdite, queste sono il frutto di politiche aziendali sbagliate e non possono essere i lavoratori a farne le spese. Tra le ragioni dei licenziamenti, la società indica pratiche di concorrenza sleale, soprattutto al Sud, dove nella grande distribuzione molti operatori economici non applicano i contratti collettivi di categoria nazionale; oppure applicano i contratti part-time mentre il personale lavora full time. Se il mercato è drogato, devono essere potenziati i controlli, non possono essere i lavoratori a farne le spese”. Gli esuberi, si legge in una nota della Cgil saranno “distribuiti in maniera omogenea tra nord, sud e centro Italia e non, invece, concentrati al sud, come inizialmente previsto dove tuttavia ben 267 posti di lavoro sono a rischio”. Nei 1.500 dipendenti dovrebbero rientrare anche gli addetti del centro commerciale Auchan di Cesano Boscone (Milano) che verrà chiuso entro il 31 luglio 2015, dopo dieci anni. La notizia è stata diffusa settimana scorsa dalla stessa Auchan Spa con un comunicato in cui conferma che si tratta di un centro commerciale in perdita che nel solo 2014 ha accumulato sei milioni di euro di “rosso”. Nel centro commerciale è presente anche una superfice technical a insegna Trony, in precedenza della rete Darty.
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