No Result
View All Result
L’ultimo pezzo che ho scritto su queste colonne riguardava l‘esigenza, a mio avviso ormai urgentissima, di costituire un’unica associazione che riunisca tutta la famosa “filiera” del cinema nazionale. Se si guardano con la prospettiva della storia le attività delle due associazioni che oggi rappresentano la cine-filiera, e cioè l’Anica e l’Agis, si comprende con grande chiarezza come, mutate radicalmente tutte le coordinate geo-politico-tecnologiche che governano il mercato cinematografico, sia questa la direzione da seguire e anche con grande velocità. È assurdo, infatti, perdere tempo (e forza contrattuale) in divisioni antistoriche dopo secoli in cui si sono – a ragione – accusati i governi di perdere fiumi di tempo nel non guardare con modernità alle reali esigenze del cinema italiano. Dopo il mio pezzo, ho ricevuto una lettera dell’amico Gino Zagari, segretario generale Anem, che si è detto in sostanza d’accordo con me in quanto sostenitore da tempo di un processo di unificazione del comparto cinema in una Federazione, processo però inceppatosi in alcuni passaggi.Naturalmente non sono io che devo né posso dire chi deve occuparsi di questa unificazione, e neppure posso dire come farla, dal momento che sono un giornalista e non un dirigente associativo, e quindi mi limito a scrivere su queste colonne in assoluta libertà (e gratuità). Posso però dire “quando” dare il via a questo procedimento: subito! L’obiettivo di costituire un grande polo che ha la forza di tutte le categorie riunite, e non più separate come lo erano, probabilmente a ragione, quando in Italia c’erano 800 milioni di spettatori, 12mila sale e si facevano 200 film l’anno senza la tv né Internet né, tantomeno, la pirateria, Ripeto: per decenni ci siamo scagliati contro governi indifferenti cui del cinema non importava un fico secco, che hanno lasciato invecchiare buone leggi su un’infinità di tavoli di altrettanti “capi di gabinetto” e poi ci si lascia passare sotto il naso l’occasione di trasformare lo status quo facendo tesoro di una crisi economica che sta trasformando tutti i settori produttivi di reddito di questa nazione tranne il cinema, che rispecchia la realtà di divisioni vecchie di 70 anni?Penso anche che la definizione di confluenze, federazioni e via discorrendo (cioè, in sostanza su chi accoglie chi) sia materia di dibattito tra le categorie ma sono certo che un polo unico e forte, legittimo rappresentante ad esempio nei confronti dello Stato di tutti gli interessi del cinema italiano sia in grado da subito di sbattere i pugni sul tavolo per ottenere le necessarie norme sull’antipirateria, i cui effetti benefici varrebbero quanto un’altra quota di Fus. Moltiplicata per sempre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it
No Result
View All Result